Tuesday, December 31, 2013

Alzare le vele



L'ultimo giorno dell'anno.
Inesorabilmente la necessità di fare un bilancio e di preparare nuovi progetti per il futuro bussa alla porta della mia mente. Io, titubante perchè conosco i rischi di queste visite attese, giro la chiave nella toppa e apro con cautela. Apro perchè in questo giorno non riesco a rinunciare ad un poco di nostalgia, di rabbia e soddisfazione nel ricordare i miei viaggi (fisici o mentali), le mie battaglie, le mie vittorie, le mie sconfitte. I sorrisi, gli incontri, le lacrime, gli addii.

E' un dolce cullarsi nella leggera malinconia dei ricordi, che però deve sempre lasciare il passo all'analisi del presente, al collocarsi nel tempo e nell'ambiente, accettando il passato recente, soprattutto quello più difficile, per prepararsi a ripartire con limpidezza e serenità.

Diventa un pretesto per fermarsi cinque minuti a chiedersi su quale strada stiamo, e dove si sta andando, se la rotta è corretta, oppure bisogna aggiustarla un poco, o affrettarsi a calare la scialuppa di salvataggio perchè è troppo tardi e bisogna abbandonare la nave. L'unica cosa sicura è che non si arriva mai, però la direzione può sempre essere scelta e modificata, come d'altro canto cambiano anche i venti.

Pasqualino Fracasso - Barca a vela - Associazione Roberta Smedili
Bellissimo dipinto che ho trovato in rete. "Pasqualino Fracasso - Barca a vela"

Thursday, December 19, 2013

Le primarie

Il weekend dell'otto Novembre si sono svolte le primarie del partito democratico in Italia.
Quasi a sottolineare simbolicamente la mia distanza da questo evento, io me ne sono andato due giorni in Norvegia. 

Certo, non serviva andarsene così lontano, ed è stato un fatto del tutto casuale. Tuttavia devo ammettere che non ho avuto nessun interesse per questo evento, la mia distanza perciò non era solo fisica, ma anche mentale.
 Ciò è strano, detto da uno che ha sempre votato alle primarie del PD, perfino votando talvolta un partito differente alle elezioni. Uno che ha sempre seguito la politica del "voto il meno peggio", piuttosto di quella dell'astensionismo. Uno che ha sempre sentito come sacro il diritto a potersi esprimere sotto forma di voto, pagando pure l'obolo di due euro.

Questa volta però non è stato cosi, e questo mi ha fatto sentire un pò triste, perchè vuol dire che la fiducia e la speranza si sono spente.
La fiducia nella classe politica, e la speranza che il popolo venga degnamente guidato e rappresentato.

Non ho votato ovviamente perchè non vivo in Italia, ma anche perché mi è sembrata una cosa priva di senso. 
Mi spiego meglio: se avessi avuto la voglia/possibilità di andare nel mio buon circolo PD di quartiere mi sarei trovato a dover scegliere tra tre candidati di cui:
- Uno non lo avevo mai sentito nominare prima (Cuperlo) e, informandomi sulla sua biografia e ascoltando brevemente i suoi discorsi (disclaimer: ammetto che non dedico più del 5% della mia giornata ad informarmi sulla politica, ma cerco di organizzarmi con il poco tempo che ho a disposizione) l'impressione che mi ha dato è stata un po' del tipo "Andiamo avanti così, senza mai incrociare le necessità della gente".
- L'altro, Civati mi era stato simpatico nel fatidico giorno del siluramento di Prodi alla votazione per il presidente della repubblica, momento in cui il PD per quanto mi riguarda è morto. Simpatizzavo (e simpatizzo) anche per i pensieri che esprime nel suo blog, però non basta. Perchè uno così bravo e cosi rivoluzionario non si stacca dal PD e corre da solo? perchè insistere a rimanere in un partito che ha praticamente perso la sua natura iniziale e cercare di cambiarlo, quando invece si potrebbe crearne un altro? ma soprattutto, perchè proporsi come segretario, sapendo di andare incontro a sicura sconfitta? La risposta che mi sono dato è questa: per farsi conoscere, farsi un nome ed una reputazione, che verranno buone in una futura competizione per ruoli dirigenziali di questo partito o di un altro.
Non ci vedo niente di male, ed anzi mi sembra un ottima idea, per lui chiaramente, ma non per me.
- Infine il mitico Renzi, l'uomo che mi sta così antipatico che ho partecipato alle scorse primarie quasi solo per non votare lui. Mi sbaglierò, ma l'idea disgustosa che mi da questo personaggio è quella del prototipo di politico che lo fa per sè stesso, non per il popolo. Ad ogni modo, staremo a vedere, io spero di sbagliarmi.

Che rimane da votare? Ovviamente il Pdl e la lega non li considero nemmeno, cazzo, mi sembra vergognoso solo il fatto che esistano ancora; onestamente non riesco a stare a sentire uno come Gasparri o Brunetta per più di un minuto (ecco dopo due righe che ne scrivo mi girano già le palle).
Il nuovo partito di Alfano, NCD (o forse  dovrei dire NC?) nemmeno merita grande attenzione, rimangono Grillo e Sel. Sel, per cui ho già espresso la mia preferenza altre volte, e che difficilmente potrà raccogliere un numero adeguato di voti, ed il Movimento, rivoluzionario alle volte-ridicolo altre, con questo tipo di organizzazione e di contenuti non riesce a dare nessuna sicurezza.

La sensazione è che questa situazione di stallo sia destinata a durare, almeno finchè la rabbia supererà la rassegnazione e, in un modo o nell'altro si riuscirà a ricominciare. Speriamo solo che sia nel modo giusto.






Tuesday, December 3, 2013

Una tessera per dirmi chi sono

Ore 7:25, esco. Buio, freddo, vento tagliente ma non troppo forte, e non piove. Poteva andare peggio. Livello di rincoglionimento: abbastanza buono, ma ieri non ho fatto tardissimo, quindi riesco a tenere gli occhi aperti senza problemi.
5 minuti per arrivare alla fermata della Luas: camminata veloce dovrebbe bastare.
Che un altro lunedìabbia inizio. Marcio rapido e sicuro senza farmi distrarre dai gabbiani che banchettano sui sacchi della spazzatura del ristorantino africano di Wolfe Tone street, e dal tipo barcollante in t-shirt che smaltisce la sbornia prendendo a calci una lattina di birra nella piazzetta.
E' proprio mentre attraverso la piazzetta che mi metto le mani in tasca.
Cazzo. La tessera del tram.
Mi basta una frazione di secondo per realizzare che dovrò rientrare a casa a cercare la tessera, perchè non ho abbastanza soldi per fare un biglietto, e che arriverò tardi a lavoro, e comincio a imprecare sottovoce tra me e me, mentre torno rassegnato sui miei passi.

Ore 8:15, sono davanti alla porta dell'edificio dove lavoro. In ritardo, ma ci sono.
Ora quello che mi serve è il mio badge con la banda magnetica per entrare.... e ci risiamo, stessa situazione di 40 minuti fa, con l'aggravante che sono già tornato a casa una volta, e probabilmente il badge era sotto il mio naso, solo che io ero così incazzato che non l'ho notato.
Beh, tanto vale muoversi ad andare a fare la trafila per il "badge ospiti" sostitutivo, mentre comincio a maledirmi di nuovo (e doppiamente) per quanto sono stupido.

Nell'attesa che il portiere dell'altro edificio faccia i dovuti controlli sulla mia identità, prima di rilasciarmi un prezioso badge che mi permetterà di aprire le porte del paradiso mi perdo nel mio umore irritato ed infastidito, e mi ricordo che la mia ragazza proprio ieri si è dimenticata il codice del bancomat (si, questo è un sollievo: non sono l'unico pirla distratto!) e, dato che le banche sono aperte dalle 10 am alle 4 pm, per qualche giorno nn sarà in grado di pagare niente. Visto che al supermercato non c'è ancora nulla di gratuito da mangiare, questo potrebbe essere un problema. Facilmente risolvibile, penso, fin tanto che io mi ricordo la mia, di password.

Il portiere ancora non arriva, così il mio subconscio addormentato ne approfitta per sopraffarmi.
Penso a tutte le altre tessere che potrei essermi dimenticato oggi, ed ai danni che potrebbero causarmi, anche se ammetto che già cosi mi pare abbastanza: non posso prendere l'autobus e non riesco ad entrare in ufficio, e per fortuna che abbiamo un altro bancomat, altrimenti saremmo veramente nella merda.. Mentre perdo tempo rimuginando spiegazzo nervosamente uno scontrino che mi sono trovato in tasca, e aspetto.

- Mi può lasciare ancora un attimo il passaporto per favore?- dice il tipo
- tenga, non c'è problema.- Faccio, e gli porgo lo scontrino
- Ah mi scusi, che sbadato...- Figura di merda, e se ne va di nuovo.

Penso anche a come potrei fare per non dimenticarmele: una buona opzione potrebbe essere metterle tutte in portafoglio cosi da dovermi ricordare una cosa sola la mattina, ma realizzo immediatamente che si tratta di una pericolosa arma a doppio taglio: se dovessi dimenticarmi il portafoglio (sarebbe altrettanto facile dimenticarsi "una cosa sola") sarebbe una tragedia. E per fortuna che non ho l'auto qui, perchè in Italia avevo un problema analogo con la patente e dopo anni di inutili tentativi, non sono ancora riuscito a risolverlo.

Come fare a ricordarsi di portare con sè la patente quando si viaggia in auto? la questione, che apparentemente è di facile soluzione, per uno smemorato cronico con la testa tra le nuvole assume proporzioni catastrofiche (tra l'altro visto che dovremmo teoricamente essere tutti registrati alla motorizzazione continuo a chiedermi che bisogno ci sia di avere sempre con se la patente quando veniamo fermati per controlli, e mi viene il dubbio che l'unica ragione sia l'eventualità di dimenticarsela per pagare cosi la multa) .
Basterebbe mettersi il portafoglio in tasca, mi direte.. ma il portafoglio nella tasca posteriore dei jeans quando si sta seduti, come saprete, è davvero una seccatura, e quando si sta in piedi, in giro, aumentano del 150% le probabilità che ve lo rubino rispetto a, per esempio, quando lo si tiene nella tasca interna della giacca. E a me hanno già rubato il portafoglio, due volte.
Risolvo questo problema mettendo il portafoglio nel portaoggetti della macchina, facilissimo, e mi do un 5 mentalmente.
Adesso però i problemi diventano due.
Primo: mi dimentico sistematicamente il portafogli in macchina, facendo figure di merda a ripetizione con amici e colleghi perchè me ne accorgo sempre quando mi servirebbe.
Secondo, che in realtà è un corollario del primo: dato che lo dimentico sempre in auto, sarà meglio metterlo in un posto più nascosto, se non voglio che mi aprano la macchina per rubarmelo (cosa che succede non così di rado). D'altro canto ciò riduce ancora di più le possibilità che me ne ricordi al momento di uscire dall'auto. (stupido! e per fortuna che mi sembrava una buona idea!)
Insomma sono messo peggio di qualche riga più su, quando mi sono posto il problema.
Allora ho avuto il lampo di genio: dato che la patente mi serve solo quando guido, allora la posso togliere dal portafoglio e conservare direttamente in auto, per risolvere la mia distrazione in maniera definitiva.
Peccato solo che questo significhi non avere mai la patente appresso quando si presenta la necessità di guidare un'automobile che non sia la mia, e quando mi viene richiesto un documento di identità e la carta di identità non è sufficiente.

Si perché se è troppo stropicciata o vecchia non la accetta più nessuno, come se non fossi più io quello nella foto. Già diverse volte ho dovuto litigare alla frontiera per entrare in un altro paese (ormai risolvo il problema usando solo il passaporto), ma senza andare lontano spesso anche vigili e altri ufficiali storcono il naso davanti all'odioso pezzo di carta.
Troppo largo per il portafoglio e per tenerlo in tasca senza piegarlo, maledizione. In più, come se non bastasse, quando dopo cinque anni scade e vai al comune sperando che te ne diano un'altra nuova loro cosa fanno? ti mettono un timbro e via, come nuovo per altri cinque anni!
Bah...alla fine mi pare che il documento più utile rimanga la tessera studente..

- Ecco ho finito, tenga il suo badge e me lo riporti quando esce, per cortesia.
- La ringrazio, arrivederci.

Ora di andare, che cosa stavo dicendo? mmm..Ore 8:32, non importa, sarà meglio darsi una mossa.






Thursday, November 7, 2013

Epistrofeo



Epistrofeo é la seconda vertebra cervicale.
Si trova sotto ad Atlante, la prima, con cui crea un'articolazione che ci permette di girare la testa.
Girare la testa per dire sì, no, forse. Per guardare altrove, più lontano, per non soffermarsi sulla superficialità delle cose e cercare la loro natura nascosta, più profonda.

Guardare oltre l'orizzonte delle cose ci serve per analizzare la reltà e comprenderla, per poter effettuare scelte consapevoli. Tuttavia capita che la pigrizia sia più forte della nostra curiosità, e ci faccia accettare tutto quello che ci succede attorno senza porci domande, senza il bisogno di metterci in discussione mai.

La nostra indifferenza lascia così che siano altri a decidere per noi e in questo modo viviamo, dimenticandoci che se si segue il percorso tracciato da qualcun altro, non si giunge alla nostra destinazione, ma alla sua, o a quella che è stata predisposta per noi.

Ecco perchè credo che la libertà di pensiero sia la nostra arma più importante per riappropriarci del nostro percorso, della nostra società, del nostro mondo.

Questo blog altro non è che un insieme di parole e di pensieri, scritti in libertà.