Thursday, May 29, 2014

La morte

La colonna sonora di questo post è di John Butler, che con la sua Ocean 


La morte  osserva la sua preda dall'alto come un aquila, senza farsi vedere inesorabilmente le si avvicina. Poi, quando la distanza è minima scende in picchiata, e un'attimo dopo tutto è finito.

L'unico momento in cui ci accorgiamo della presenza della grande mietitrice è quando ad essere preso è qualcuno che stava vicino a noi un momento fa, ed un attimo dopo non c'è più.

In questo stesso istante ci accorgiamo della fragilità della vita e siamo sommersi da mille pensieri e mille domande, perché non è toccato a noi? a cosa dobbiamo questa fortuna?
E' quando ci fermiamo a porci queste domande che ci rendiamo conto, o meglio ci ricordiamo, di quanto breve ed effimera è la vita, e di quanto il senso che diamo a molte cose sia relativo, se non sproporzionato.

Di risposte non ce ne sono, rimane solo la certezza che la nostra ora non è ancora arrivata, che allo stesso tempo serve da monito a non sprecare il nostro tempo: lo dobbiamo anche a chi non ne ha avuto altrettanto a disposizione.

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